Come rendere autonomo lo studente di italiano
Cinque consigli su come rendere autonomo lo studente di italiano.
Noi insegnanti abbiamo la tendenza a voler essere sempre presenti, a voler aiutare, a parlare tanto per essere sicuri che la spiegazione “arrivi”, a farci percepire sempre come la mano tesa a disposizione.
Va sempre bene?
Proviamo a elencare 5 piccoli grandi momenti in cui l’insegnante deve farsi da parte.
- Quando gli studenti stanno lavorando tra loro, a coppie o in gruppo. Se stanno raccontando l’ultimo viaggio fatto al compagno, o se stanno scrivendo insieme un decalogo, se stanno confrontando i compiti fatti a casa non interveniamo, non modifichiamo il loro lavoro: è il loro, appunto, e lasciamo che se lo godano senza restrizioni.
- Quando lo studente sta comunicando e commette un errore grammaticale. Resistiamo all’urgenza di correggere, rimaniamo nella posizione di ascolto; lo studente sta cercando di raccontarci qualcosa, sta seguendo il proprio flusso comunicativo: non interrompiamolo, non spostiamo l’attenzione, non apriamo altre porte.
- Quando lo studente non fa domande. “Ci sono domande?”, e il silenzio cala. Aspettiamo finché arrivi una risposta. Aspettiamo, stiamo al nostro posto. Aspettiamo, non implichiamo niente. Diamo loro il tempo di pensare, di decidere se hanno domande o meno e di sentirsi liberi di rispondere come realmente vogliono. Non incalziamo ripetendo la nostra domanda, aspettiamo che rispondano.
- Quando lo studente fa domande. Durante una lettura, durante un’attività di comprensione generale, in cui abbiamo chiesto agli studenti di leggere velocemente e di non fermarsi se non capiscono una parola o una frase; oppure durante un ascolto globale, in cui abbiamo addirittura chiesto di chiudere gli occhi e di rilassarsi lasciandosi trasportare dalla lingua. Ecco, se uno studente fa una domanda in quel momento sentiamoci liberi di dire: “No, adesso non posso rispondere”. Perché quella situazione è dedicata ad altro, a farli rilassare davanti a un pezzo di lingua autentica. Arriveranno sicuramente momenti successivi in cui potranno (e dovranno!) fare tutte le domande che vogliono.
- Quando lo studente deve completare un esercizio. Un cloze, un abbinamento, un qualsiasi esercizio che richieda uno sguardo attento hanno bisogno di un momento di lavoro solitario, di raccolta di idee e di concentrazione senza doppie voci attorno. Farlo insieme, pensateci, lo rende più difficoltoso, richiede un’impostazione dei tempi e dei modi condivisa e forse anche non ottimale.
Ogni Laboratorio di Formazione di LIT School si sofferma su tecniche per affinare le proprie competenze come insegnanti. Ci vediamo al prossimo?
Commenti
Nessun commento presente.